Il
desiderio di andare a vivere da sola mi sta invadendo in quest'ultimo
periodo.
Non ci avevo mai pensato, e d'un tratto sento necessità
impellente di indipendenza.
Sono
legata ai miei genitori, davvero, non pensate male; in casa sto bene,
mi trovo bene, non mi manca nulla. Aiuto volentieri quando mi viene
chiesto di fare qualcosa, mi piace passare le oziose domeniche a
leggere sul divano in salotto, è bello chiacchierare dopo cena
stando seduti al tavolo, scambiandosi le vicende della giornata,
ascoltando le vite che mi stanno vicine.
Prima
del manifestarsi del disturbo, tuttavia ricordo di aver effettivamente avuto una
gran voglia di indipendenza; o almeno, era quello che dicevo. Raccontavo a tutti che mi sarebbe piaciuto tanto viaggiare, vivere e
studiare all'estero, essere una ragazza itinerante, senza un vero
posto fisso; raccontavo che sarei tornata a casa per le vacanze e che
al ritorno avrei avuto mille e mille aneddoti da riferire.
Poi
sono diventata così.
E
tutto si è affievolito.
Il
livello della mia indipendenza si è ridotto sotto lo zero. Certo, posso andare e venire in macchina quando voglio senza dover conto
a nessuno (20 anni mica per niente!), posso comprare con i miei
soldini quello che mi piace, posso fumare in libertà senza la
ramanzina, posso stare ore al computer/telefono senza che mi si
pressi per sapere cosa sto facendo, posso uscire con un ragazzo
dicendo che esco con un'amica.
Cose normali per una quasi-ventenne, no?
Infatti non intendo questo per "indipendenza". Non sono libera di starmene imbronciata tutto il
giorno in casa, per esempio; devo sorridere e “se non ci riesci almeno sforzati
di farlo! ” ; fingere.
Fingere di stare bene, fingere di
essere serena e tranquilla solo perchè tutti “sanno e mi
capiscono”. Ma
non è vero; tutti sanno, nessuno capisce. Non
capiscono quanto cavolo sia faticoso appiccicarmi un sorriso falso
ogni santa volta che qualcuno entra da quella porta, salutare
falsamente con un “che bello che tu sia qui”.
Non
capiscono e quindi se ne fregano.
Così,
come OGNI sabato di OGNI settimana, a casa mia si riuniscono dieci
persone per pranzo. Nessuno capisce l'ansia.
Non
ho voglia di fare bella faccia.
Non
ho voglia di sorridere.
Non
ho voglia di vedere la morosa di mio fratello che finge di aver
superato il suo disturbo alimentare, quando io so che si sente male
solo se qualcosa sfugge dal suo iper-controllo.
Non
ho voglia di vedere il moroso di mia sorella che si impone in casa
come fosse padre-padrone, aprendo/prendendo tutto quello che vuole da
frigo/dispense.
Non ho voglia di vedere mio fratello e mia sorella succubi di loro.
Non
voglio vedere mio papà che spara cagate per tentare invano di fare
il simpatico, illudendosi che le risate siano sincere.
Non
ho voglia di vedere mia mamma assente, che tenta di stare in tutti i
discorsi, finendo per non seguirne nemmeno uno (in primis quando
tento di chiederle una conferma relativa al cibo).
Siamo dieci persone sole, il sabato a pranzo.
Io
non ho voglia di appiccicarmi un ipocrita sorriso, mentre muoio
dentro.
Non
va tutto bene.
Non
va SEMPRE tutto bene.
2 commenti:
Questa purtroppo é una situazione che conosco fin troppo bene, anche senza 10 persone a pranzo. Io non ho ancora trovato una soluzione a questa situazione, spero che tu la troverai presto.
Ti seguo! Baci
io spero allora che la scopriremo insieme, entrambe! Ti abbraccio forte, grazie per essere passata **
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