lunedì 22 settembre 2014

cosa non mi mancherà del liceo

Come avevo vagamente anticipato in un post di qualche settimana fa (rimando a http://just-a-bad-day.blogspot.it/2014/09/1409.html = sono l'efficienza in persona quando mi vengono queste idee), le scuole sono iniziate e a me non sembra vero di doverci più mettere piede. 

Il ricordo della maturità è come sfuocato, sembra più un sogno che un fatto realmente accaduto; l'ansia degli scritti, la delusione dei risultati della prima prova, la soddisfazione per la tesina e i complimenti dei professori per l'argomento e l'esposizione, premiata con il massimo del voto nell'orale (quanto orgoglio in queste parole, perdonatemi; non voglio sembrare vanitosa e antipatica, come troppe ragazze ormai sono, ma vi giuro che per me è stata una delle soddisfazioni più grandi avere il massimo dei voti nell'orale e, soprattutto, i complimenti sinceri dei miei più cari professori. Non è vanità la mia, ma soltanto una grande, grandissima, quasi indicibile soddisfazione; una delle poche volte, se non l'unica, in cui io sia stata sinceramente orgogliosa di qualcosa di mio).


Insomma, tutto mi sembra lontano, se non effimero
Anche l'estate è passata in un lampo, tra il lago e il mare, le ansie, le letture, gli amici; tutto sembra volato. Tanto veloce quanto ora si sta avvicinando Ottobre, e l'inizio delle lezioni universitarie. 

Tornando a noi, vi stavo ricordando un post in cui, oltre che le (solite) mie divagazioni (riperdonatemi), promettevo di stilare due elenchi, rispettivamente delle cose che mi mancheranno e delle cose che non mi mancheranno del liceo. 
Da quale cominciare?

Quando qualcuno, anche in televisione, se ne esce con "ho una notizia bella e una notizia brutta; quale prima?" , io spero sempre mi venga detta quella brutta; così che quella bella possa dopo addolcire l'amaro che ha portato quella cattiva. Siete d'accordo con me?
Dato che il filo diretto con i lettori (se ci sono, i lettori) ancora non lo hanno inventato:

Le cose che non mi mancheranno
✘ l'ansia delle interrogazioni non programmate
✘ l'odio verso le compagne di classe stronze e fighette
✘ l'imbarazzo della lettura ad alta voce, nel bel mezzo del silenzio
✘ l'odio verso le secchiemerda acide "quanto hai preso?!" , 
dopo aver già visto il tuo 4 tondo
✘ svegliarmi alle 6.20 tutte le mattine, compreso il sabato
✘ cambiarmi ad educazione fisica in quegli spogliatoi freddi gelidi d'inverno
✘ la vergogna di star vicino alle altre persone quando sulla fronte spuntavano due iper brufoli da stress
✘ i cessi schifosi e freddi; faticavo a fare pipì da quanto si gelava!
✘ essere obbligata a fare bella faccia alla mia professoressa di italiano; avrei desiderato sputarle in faccia ogni volta che parlava. Se i poeti italiani potessero alzarsi dalla tomba, le bestemmierebbero contro ascoltando le sue spiegazioni.

credo che possa bastare, per ora; in caso aggiornerò la lista. 
Il prossimo post sarà sulle cose che, invece, mi mancheranno; credo sarà un po'più breve ^.^"


Oh ma che scema, come ho potuto quasi dimenticarmene?!

✘ il momento della ricreazione; tutti mangiucchiavano, io avevo il mio spuntino nella borsa e non riuscivo a prenderlo in mano. Così lo nascondevo sotto il giubbino (indossavo sempre il giubbino, in classe; che umidità. eppure, a ripensarci, ero l'unica a tenerlo...) e mi rifugiavo nei bagni del piano terra (spesso vuoti) dove lentamente e tentando di non svenire dall'ansia finivo il mio spuntino. 

Decisamente, questo non mi mancherà . . .



R.


1 commento:

Phoebe ha detto...

Il mio spuntino era un rito: mi isolavo sul mio banco, completamente sgomberato per l'occorrenza, e con una precisione e una lentezza estrema mangiavo il mio spuntino. Era facile, la gente mi ignorava e per me diventavano tutti invisibili, c'eravamo solo io e il mio spuntino. Era triste, ma mi sono resa conto di questo rituale quando ormai avevo finito il liceo da un bel po'..