La mia sempre quella in fondo è. E quanto vorrei che mi lasciasse in pace. Settimana prossima ho la visita dalla nutrizionista ( sì, mi sto curando, ho accettato di percorrere una terapia, io voglio stare bene. ) e l'ansia è a mille; a nulla serve lo xananx in questi casi, continuo a pensare a come e cosa sarà. Entrerò nello studio della dottoressa, prendendo il posto di una ragazza che è appena uscita con sguardo simile al mio tra circa una mezzora; chissà se lei è calata o aumentata, chissà cosa si aspettava, chissà cosa voleva. Toccherà a me rispondere alle domande che mi verranno sottoposte durante la lettura dei miei pensieri sul diario alimentare, toccherà a me farmi coraggio e chiedere spiegazioni, espormi, rivelarmi. E poi dovrò spogliarmi e salire su quella maledetta bilancia ( che a casa mi è proibito usare ).
E ogni volte i pensieri si confondono: "speriamo di essere calata, anzi no aumentata, anzi no cavoli forse è meglio non aver subito cambiamenti..sono una cicciona ingorda, non dovevo accettare di sottopormi a questo! no no ma che dico, io sto lavorando per arrivare a un peso forma, devo essere aumentata, non posso deludere tutti..voglio stare bene.."
E così trattengo il respiro, immobile, contratta, spaventata.
E poi il verdetto. Un colpo, in ogni caso, una pugnalata dritta nello stomaco.
Questo succede una volta ogni settimana, da più di un anno.
Una paranoia in mezzo a tutte le altre paranoie insomma. Chi di voi ha provato, saprà. Chi no, mi creda, non è così stupido come può forse apparirvi. Spesso è così difficile capire questo disturbo..io che ci sono dentro fatico a farlo, penso a voi.
Ma è un problema. E io non lo voglio più.
Mi toglie il respiro.. E che senso ha vivere senza poter respirare?
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